Il vaccino italiano ReiThera contro il Covid subisce una brusca frenata. La Corte dei conti ha fatto sapere che non ha registrato il decreto per la sua produzione e dunque la biotech di Castel Romano rischia di non ricevere i fondi da Invitalia. Il che vorrebbe dire un importante rallentamento della messa in produzione del siero di produzione italiana.
L’ufficio del controllo, scrive la magistratura contabile in una nota, il 4 maggio scorso, “ritenendo che le risposte fornite dall’Amministrazione non fossero idonee a superare le osservazioni formulate nel rilievo, ha deferito la questione all’esame del Collegio della Sezione centrale controllo di legittimità”. A conclusione dell’adunanza, l’11 maggio 2021, “la Sezione centrale ha deliberato di ricusare il visto sul decreto” relativo all’Accordo di sviluppo sottoscritto il 17 febbraio 2021. “L’atto non è stato, quindi, ammesso a registrazione“.
Cerchiamo di ricostruire la storia: il primo marzo 2021 era pervenuto al controllo preventivo di legittimità della Corte dei Conti il decreto relativo all’Accordo di sviluppo sottoscritto il 17 febbraio 2021 dal ministero dello Sviluppo economico, da Invitalia spa e dalla Società ReiThera srl, volto a sostenere il programma di sviluppo industriale da realizzare presso lo stabilimento produttivo di Castel Romano. Questo programma è costituito da un progetto di investimento produttivo – finalizzato all’ampliamento dello stabilimento produttivo e da un progetto di ricerca industriale e sviluppo sperimentale, destinato a completare la sperimentazione clinica (studi clinici di fase 2 e 3) del vaccino anti Covid-19.
Il decreto prevedeva di mettere a disposizione per il finanziamento degli investimenti risorse nel limite massimo di 50 milioni di euro di cui 41 mln di euro a fondo perduto e il resto come finanziamento a fondo agevolato (su un totale complessivo pari ad 80 milioni previsto dal cosiddetto Decreto rilancio).
Sono stati chiesti (e forniti) chiarimenti che però non sono stati ritenuti sufficienti e così l’atto non è stato, quindi, ammesso a registrazione, stoppando parte del finanziamento previsto per lo sviluppo del vaccino. L’azienda ReiThera ha commentato: “Prendiamo atto della decisione della Corte dei conti, che blocca di fatto l’impegno preso a suo tempo dalle parti governative. Aspettiamo di conoscerne i rilievi per valutare gli impatti che questa avrà sull’operatività di ReiThera”.
Il piano per la produzione vaccini però va avanti. Il Mise, secondo quanto spiegano fonti del ministero dello Sviluppo economico, attende le motivazioni della decisione della Corte dei conti per capire come agire.