Rovigo da giorni è al centro delle cronache regionali per la vicenda delle dimissioni del Sindaco Edoardo Gaffeo, in seguito alla questione della nuova sede del Tribunale cittadino. Dopo la spaccatura all’interno della compagine del PD sulla mozione presentata dal Sindaco, che ha messo la maggioranza all’angolo per due volte di seguito, e che è stata causa delle dimissioni, da Roma Enrico Letta e Francesco Boccia, responsabile per gli Enti Locali, hanno pensato di inviare in città Achille Variati, considerato uno dei padri nobili del partito in Veneto, nel ruolo di “facilitatore”, nel tentativo di ricostruire una maggioranza composta e leale per il Sindaco Gaffeo.
Dai primi contatti avuti ieri da Variati, seppur cordiali e garbati, pare di capire che la soluzione non sia esattamente a portata di mano, ma ciononostante l’obiettivo rimane quello di ricreare le condizioni di governo solide per permettere all’attuale sindaco dimissionario di portare a termine i tre anni di amministrazione che rimangono.
Il Sindaco, che probabilmente si sente forte delle sue ragioni, rimane fermo nella sua posizione e, almeno per il momento, non chiede nulla di particolare, pur avendo fatto sapere di rimanere in attesa di ricevere delle proposte chiare e concrete. Sull’altro fronte, quello dei dissidenti, trapela ancora poco, se non la malcelata volontà di rivedere gli equilibri all’interno dell’amministrazione Gaffeo, cosa impensabile e improponibile per il Sindaco dimissionario.
Ma ieri la giornata politica è stata segnata anche dall’arrivo in città di Antonio Tajani, vicepresidente del Ppe e coordinatore nazionale di Forza Italia, che in un tour veneto alla riconquista dei territori dopo i deludenti risultati delle ultime elezioni, ha parlato di pace fiscale per tutte le aziende che si stanno rialzando dopo la crisi indotta dalla pandemia, promettendo una forte sburocratizzazione, l’abolizione dell’Irap e nessuna patrimoniale.
Si è anche impegnato a risarcire in maniera particolare tutte quelle attività che sono state fortemente penalizzate, come bar, ristoranti e mondo dello sport. Ha continuato poi parlando di rilancio del Turismo e di grandi infrastrutture, l’alta velocità in primis. Poi, sollecitato dai Forzisti locali, che hanno messo al centro dei colloqui proprio la questione del Tribunale, Tajani si è impegnato a farsi carico del problema, promettendo anche un intervento da parte del sottosegretario alla Giustizia, Francesco Paolo Sisto, per riuscire a portare la Cittadella della Giustizia all’ex Caserma Silvestri.