Quando tutto sembrava essersi arenato, arriva un accordo per terminare il velodromo di Lovadina di Spresiano. Dopo due anni i lavori potranno così riprendere, a sostenerlo il presidente della Federazione Ciclistica Italiana Renato Di Rocco, che nel corso dell’ultimo consiglio federale di venerdì scorso aveva fatto il punto della situazione sull’impianto che costerà alla Federazione 30 milioni di euro.
“Siamo finalmente in dirittura d’arrivo. Nei giorni scorsi è stata completata la base di accordo tra tutti i soggetti coinvolti nella fase iniziale per la costruzione della struttura trevigiana. Un accordo per azzerare tutte le controversie legali attualmente in corso e le pendenze economiche. C’erano stati dei ricorsi al Tar ma alla fine pur di chiudere la vicenda e poter ripartire con gli ultimi step per finire l’opera, siamo andati in trattativa. Adesso ci sarà il passaggio con la Presidenza del Consiglio che ha alle proprie dirette dipendenze l’Ufficio Sport che valuterà le modalità di proseguimento del nuovo contratto e dovrà assumere la decisione di riaprire il cantiere quanto prima”.
Di Rocco sottolinea inoltre che: “L’appalto dovrebbe essere rifatto dalla Fedeciclismo ma potrebbe anche assumersi tutti gli incarichi direttamente la società governativa Sport e Salute, una società che appartiene al 100% al Ministero dell’Economia e che ha già dimostrato interesse. Sport e Salute diventerebbe così la stazione appaltante, dalla quale dipenderebbero tutti i lavori e che terminerebbe la struttura”.
“C’è una importante manifestazione di interesse per poter terminare il velodromo – replica il presidente – oltre ovviamente all’azienda statale Sport e Salute, anche da parte di un pool di aziende locali che si sono fatte avanti attraverso un affermato studio legale dell’asolano. E questo pool di aziende ha espresso la volontà di completare l’opera e nel caso anche di assumersi l’onere della gestione”, ha specificato.
Operazione non facile dato che: “Il pacchetto velodromo si compone di tre fasi -chiarisce il presidente -: la costruzione dell’immobile, l’assunzione dell’incarico di gestione per cinque anni, il che significa organizzazione di eventi sportivi su pista e la cessione alla federazione ciclistica per l’utilizzo dell’impianto, di parecchie giornate riservate alle sessioni di allenamento, e l’organizzazione del campionato del mondo per il 2025, già calendarizzato. In questo nuovo accordo rientra anche il Gruppo Mosole che ha offerto la disponibilità ad ampliare il terreno dedicato ai parcheggi, esigenza primaria per una struttura sportiva. Insomma sono più che ottimista questa volta. Entro pochi giorni firmeremo gli accordi e poi la palla passerà alla Presidenza del Consiglio che dovrebbe decidere con una tempistica molto rapida”.
Se tutto dovesse andare come sperato, già per l’inizio di febbraio si potrebbe vedere ripartire il cantiere del velodromo, a lato dell’A27, che avrà 6.055 posti per spettatori paganti, per una superficie di 89.236 metri quadri. La struttura avrà spazi polifunzionali da utilizzare per eventi o esposizioni. L’open space sarà utilizzato per il Museo della bicicletta e nel catino potrebbero disputarsi anche prove olimpiche, mentre sono già previsti appuntamenti ufficiali e gare di Coppa del Mondo. La nazionale su pista avrà finalmente la propria casa del ciclismo proprio a Treviso.