“Non facciamo open day, non li abbiamo mai fatti” sottolinea il presidente. La scelta inoltre di non usare vaccini a vettore virale per gli under 60 sta portando le forniture di Astrazeneca e J&J, ovvero metà delle dosi, “su un binario morto”, ripete, ma quella del Veneto “è una scelta discrezionale” che rimane immutata. Piuttosto il Presidente sta pensando ad una ulteriore campagna di promozione per avvicinare gli over60 non ancora vaccinati. Per questi ultimi ci sarà la possibilità di accesso diretto per le inoculazioni con J&J. “3.400 dosi sono previste – annuncia – senza appuntamento. Un’unica puntura nel centro vaccinale”.
Diversa questione per i turisti in vacanza che vogliono vaccinarsi in Veneto. “È inutile andare a complicare le cose – insiste Zaia – altrimenti rischiamo di vaccinarli ad ottobre”. Il Veneto sarebbe anche disposto a fare i vaccini ai turisti stranieri “ma c’è il problema della riconoscibilità delle certificazioni. Ad oggi però – ricorda il Presidente – non abbiamo istanze di questo tipo da parte dei tour operator esteri”.
Intanto la macchina operativa è pronta per la terza dose: la somministrazione vedrà sul campo i medici di base ma anche i sanitari che hanno operato sino ad oggi. In via di definizione, infine, il prossimo piano sanitario per contrastare la pandemia. Il documento, anticipa l’assessore alla sanità Manuela Lanzarin, vede inserite “le modalità per la riapertura in sicurezza sia dei Centri diurni anziani per non autosufficienti sia dei Ceod-disabili”.
Del protocollo, aggiunge Francesca Russo, responsabile della sezione prevenzione e sanità pubblica della Regione, farà parte “il contact tracing, l’indagine epidemiologica che scatta se c’è un caso di positività”. Quanto al numero di tamponi, in condizioni di bassa incidenza “il minimo stabilito tra Regioni è di 150 tamponi su 100.000”, mentre la durata della quarantena è di 10 giorni, “come da indicazioni nazionali, anche nei casi di varianti: la differenza è che in caso di variante la chiusura della quarantena potrà avvenire solo con tampone molecolare – conclude – e non con i test antigenici come nelle altre situazioni di positività non da variante”.