Come previsto dall’articolo 15 dello Statuto di Veneto Strade, l’assemblea ordinaria degli azionisti ha approvato il bilancio 2020. A presentare la relazione e i dati, è stato il direttore generale della società stradale Silvano Vernizzi che ha sottolineato come anche per questo esercizio siano stati raggiunti gli obiettivi prefissati.
Il 2020 si è chiuso con un attivo di 139.374 euro a testimonianza di una oculata politica di gestione delle risorse. Oltre 28 milioni sono stati spesi per la manutenzione delle strade, di cui 10 milioni 125 mila solo per la messa in sicurezza. Per quanto riguarda le nuove opere appaltate 290 milioni di euro sono stati destinati alla provincia di Belluno, 217 a Venezia, 141 a Treviso, 132 a Padova, 109 a Verona, 48 a Rovigo. Chiude la provincia di Vicenza con 1 milione 885 mila euro.
Infrastrutture: 15,8 mln per messa in sicurezza rete viaria in gestione a Veneto Strade. Il finanziamento è stato così ripartito: oltre 5,8 milioni sull’annualità 2020, 5 per il 2021 e altri 5 per il 2022. L’elenco degli interventi comprende oltre una trentina di progetti che interesseranno tutte le sette province. Le risorse serviranno per installazioni di nuovi sistemi a protezione delle scarpate stradali, rifacimento del piano viabile, per lavori di ripristino strutturale di ponti, adeguamento di impianti antincendio, impermeabilizzazione e illuminazione di gallerie, da qui al 2022.
In riduzione anche il costo e il numero dei dipendenti rispetto agli esercizi precedenti. Dal 2002 ad oggi Veneto Strade ha appaltato 1 miliardo 457 milioni di euro per nuove opere e manutenzione globali. All’assemblea hanno partecipato i rappresentanti degli enti azionisti, il presidente di Veneto Strade, Roberto Turri e il direttore operativo, Adriana Bergamo.
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