Sono stati 242 i nuovi contagi Covid registrati in Veneto ieri e 6 i decessi, per un totale di 422.730 infetti dall’inizio dell’epidemia, e 11.546 vittime. Negli ospedali sono scesi ancora a 735 (-38) i posti letto occupati da malati con Covid, dei quali 651 in area medica (-30), e 84 (-8) in terapia intensiva.
I soggetti attualmente positivi e in isolamento domiciliare sono 9.377 (-327), l’indice Rt è 0,69 e l’incidenza di 29,8 contagi su 100 mila abitanti; i tassi di occupazione degli ospedali e delle terapie intensive sono al 7%. Numeri in decrescita che fanno ben sperare per il futuro.
“È quasi la metà di quella prevista per essere in zona bianca”, ha sottolineato oggi il presidente Luca Zaia, aggiungendo che “ci avvieremo all’ultima settimana di valutazione, e se i dati saranno confermati dall’Iss entriamo nella zona bianca“. Una condizione che, ha ribadito, deve comprendere l’abbandono del coprifuoco, così come concordato ieri nella riunione tra le Regioni.
“Abbiamo deciso di formulare provvedimenti uniformi tra i governatori. Faremo – ha precisato Zaia – un’ordinanza ricognitoria, l’unico aspetto ‘creativo’ è che stiamo cercando di legittimare il tema dei luna park e degli spettacoli viaggianti, le sagre e il tema delle discoteche, cercando di capire di introdurre il tema della ristorazione e della mescita delle bevande al tavolo”.
Quindi, se la zona bianca per il Veneto scatterà, come tutti si aspettano, lunedì 7 giugno prossimo, da quella data in regione saranno possibili, anche al chiuso, le feste e i ricevimenti successivi a cerimonie civili o religiose, tramite uso della “certificazione verde”.
Il settore del wedding ha subito pesanti effetti dalla crisi Covid-19 a causa dei provvedimenti introdotti per il contenimento del virus, a livello nazionale e locale. Inoltre, le imprese operanti in questo segmento sono state ulteriormente penalizzate, seppur con intensità differenti, dal crollo di eventi, congressi, fiere e delle attività culturali e di attrazione turistica.
Sul tema delle vaccinazioni, Zaia ha preannunciato “la terza somministrazione” per l’autunno, quando “avremo una sovrapposizione con quella antinfluenzale, che complicherà un po’ le cose. Ci sono due possibilità – ha precisato -: o il virus diventerà endemico e accompagnerà, ma senza guai, la popolazione come un virus influenzale, o scomparirà come la Sars. Per ottobre-dicembre i più attenti dicono che il virus avrà sicuramente forza ma troverà ospiti che sono vaccinati. Nei nostri prossimi bollettini sarà corretto scrivere quali saranno i cittadini ricoverati non vaccinati, anche per capire se funziona. A oggi funziona – ha notato -: chi abbiamo vaccinato non si ripresenta più”.