Ieri mattina si è tenuta una manifestazione di protesta dei pescherecci a Venezia, nel Canale della Giudecca, contro il prolungamento del fermo pesca. ‘Scortati’ dai mezzi di Guardia costiera, Finanza e Carabinieri i pescherecci della provincia lagunare, una trentina, sono entrati a Venezia transitando a sirene spiegate nel canale della Giudecca e si sono fermarsi alle Zattere, davanti alla sede della Capitaneria di porto.
Una protesta pacifica e ordinata che però vuole mantenere alta l’attenzione sulle difficoltà che il prolungamento del fermo pesca crea alle famiglie che di questo lavoro vivono. L’occasione è stata anche sfruttata per ricordare come le normative stringenti sull’attività ittica stiano rischiando di mettere in ginocchio un settore già provato, non solo dalla pandemia.
Anche il delegato del sindaco ai Rapporti con il mondo della Pesca, Alessandro Scarpa “Marta”, ha preso parte ieri mattina alla manifestazione nazionale in difesa della pesca promossa dalle cooperative dei pescatori, con il sostegno della Regione del Veneto, dei Comuni di Venezia, Chioggia, Caorle, Jesolo, Rosolina e altre città della costa adriatica. In contemporanea la protesta si è tenuta anche a Mazzara del Vallo, interessando quindi i principali porti di pesca italiani.
Al momento dell’arrivo dei pescherecci, partiti intorno alle 8.30 principalmente da Chioggia e da Caorle, alle Zattere erano presenti, tra gli altri, l’assessore regionale al Territorio e Caccia e Pesca, Cristiano Corazzari, la deputata Giorgia Andreuzza, la deputata del Parlamento europeo Rosanna Conte, e i rappresentanti dei Comuni delle città costiere che hanno aderito alla manifestazione. La protesta aveva l’obiettivo di contrastare la riduzione delle giornate lavorative in mare, prospettata dalla Commissione europea e, allo stesso tempo, opporsi a misure repressive rivolte ai pescatori, ai quali si imputa la responsabilità dell’impoverimento delle risorse marine.
“Il Comune di Venezia è qui a sostegno dei pescatori e delle cooperative – ha dichiarato il delegato Scarpa “Marta” – gli Enti competenti, in particolare la Commissione europea per la pesca, devono trovare delle soluzioni assieme ai pescatori, che sono le vere sentinelle del mare: i pescatori infatti amano il proprio lavoro e lo svolgono con passione nel rispetto dell’ambiente e del mare. Le regole vanno studiate assieme ai pescatori, ascoltando le loro istanze e non possono essere calate dall’alto senza conoscere il territorio. Questa è una manifestazione pacifica – ha concluso Scarpa “Marta” – per trovare una soluzione per l’ambiente, per il mare e per i pescatori”.