Lorenzo Vidal, quarta generazione della nota dinastia profumiera veneziana, nel 2015 ha scelto Treviso per avviare il suo progetto per la produzione di profumi di alta gamma, “di avanguardia olfattiva”, Venice Olfactory, attraverso collaborazioni internazionali, che lo hanno portato a fare il grande salto di qualità sul mercato, con una mission molto chiara: “la profumeria sostenibile”, fatta unicamente di essenze naturali ed organiche, con packaging ridotto e biodegradabile al 90%.
Un settore piccolo, di nicchia, altamente specializzato, nel quale la parte del leone la fanno soprattutto all’estero, dove i grandi profumieri si avvalgono della consulenza dei famosi “nasi”, per piazzare un certo tipo di profumo in un determinato mercato, individuando il target e addirittura la stagione più propizia per proporre una fragranza piuttosto che un’altra.
E così, recentemente, due famose profumiere francesi sono sbarcate a Treviso. Pronto anche lo sbocco commerciale internazionale che, come ha voluto sottolineare Vidal, “quest’anno parte con una quindicina di agenti per le licenze Blauer e La Martina, che è già un passo importante perché significa avere il controllo del mercato, senza dover passare attraverso intermediari…”
“I nasi italiani ci sono, ma sono rari e perlopiù battitori liberi, mentre le vere star sono i Francesi. Il dialogo con loro è fondamentale e, conoscendo il loro linguaggio, posso spiegare esattamente cosa ci aspettiamo, scambiandoci idee e soluzioni su essenze e risultati”.
Nel mondo dei profumi infatti e fondamentale conoscere target e mercato di sbocco, “perché ogni dettaglio determina un certo stile: essenze agrumate, esperidate, fruttate, fiorite, orientali, legnose o ambrate. Si può chiedere un profumo sinonimo di giallo solare o chiedere di partire da una nota di basilico con un accordo di timo…una composizione ha mediamente una cinquantina di materie prime”. Un lavoro incredibilmente minuzioso, fatto di goccia su goccia.
(Immagine di copertina, foto di Marco Peruzzo)