Ieri il mondo della moto e il sistema fieristico nazionale sono ripartiti proprio da Verona, con Motor Bike Expo 2021: prima fiera in Italia in presenza, dopo più di un anno di stop causato dalla pandemia. Ma c’è anche un’altra prestigiosa manifestazione che negli anni è diventata il simbolo di Verona nel mondo: si apre infatti il sipario sul 98° Arena di Verona Opera Festival 2021 con due serate straordinarie.
Il 19 e il 22 giugno si festeggia il ritorno alla grande musica in Anfiteatro nel segno della sua opera regina. A 150 anni dalla prima al Cairo, Aida viene eseguita in forma di concerto diretta dal M° Riccardo Muti, alla guida dei complessi artistici areniani dopo 41 anni. Sul palcoscenico alcuni dei più acclamati artisti verdiani di oggi: Buratto, Rachvelishvili, Zada, Maestri, Pertusi, Zanellato e i giovani Torre e Rados. L’inaugurazione di sabato è prossima al sold-out, disponibili alcuni posti per la replica del 22 giugno.
Il Maestro Muti guida l’Orchestra dell’Arena di Verona e il Coro preparato da Vito Lombardi. Per l’occasione il soprano Eleonora Buratto fa il suo debutto come Aida, a fianco del tenore Azer Zada come Radamès e al mezzosoprano Anita Rachvelishvili nei panni di Amneris. Il cast annovera altre voci di consolidata esperienza e fama, come quelle di Ambrogio Maestri, Riccardo Zanellato e Michele Pertusi, e giovani talenti già acclamati nelle migliori stagioni, come la genovese Benedetta Torre, già Sacerdotessa di Aida al Festival di Salisburgo sotto la bacchetta di Muti, e il tenore triestino Riccardo Rados, per ridare fiducia e luce ai giovani italiani più penalizzati dalla pandemia, uscendo dall’ottica esclusiva dei nomi di richiamo in una stagione che vuole essere sia di altissimo livello artistico sia vessillifera dei valori fondanti la cultura e la bellezza italiana, come evidenziato sin dalla collaborazione col mondo museale del nostro Paese.
“È da un anno che attendiamo questo momento, da quando la pandemia ci ha costretto a rimandare il festival areniano già programmato per l’estate 2020. – afferma il Sindaco di Verona e Presidente di Fondazione Arena Federico Sboarina –. In quell’occasione, nonostante la drammaticità del momento e l’incertezza sul futuro, avevamo promesso che il 98° Festival areniano era solo posticipato. Così è stato, Verona ha il grande onore di ospitare sul podio un artista internazionale come il maestro Riccardo Muti e il pubblico potrà godere una serata di grande musica. Questa prima dell’Arena resterà nella storia della città e del festival lirico perché segna la ripartenza culturale nazionale. Il nostro monumento simbolo, che è tempio della musica estiva, non ha mai smesso di essere un punto fermo nel panorama internazionale, nemmeno durante i difficili mesi dell’emergenza sanitaria. Il 19 giugno ci aspetta una serata indimenticabile, la sintesi di ciò che è stato e del futuro che vogliamo riprenderci. L’eccezionale presenza del Maestro Riccardo Muti rende l’occasione ancora più prestigiosa e simbolica”.
“Ho avuto personalmente l’onore di calcare le scene diretta dal Maestro Riccardo Muti – dichiara Cecilia Gasdia, Sovrintendente e Direttore artistico della Fondazione Arena di Verona –. Proprio la sua devozione alla Musica e a Verdi in particolare mi hanno fatto pensare, sin dall’inizio del mio mandato, che non poteva esserci miglior Direttore per festeggiare questo anniversario. Poterlo avere a Verona il 19 e il 22 giugno prossimi dopo più di quarant’anni dall’unica sua serata in Arena, vederlo lavorare in lunghe e dettagliate prove con i nostri complessi artistici, è motivo di grande orgoglio e occasione imperdibile di crescita. Invito tutti i Veronesi ad esserci, numerosi, per festeggiare insieme la ripartenza del nostro Festival con la sua opera simbolo”.
“La prima del 19 giugno segna un punto di ripartenza che ricorderemo a lungo – aggiunge il Direttore Generale di Fondazione Arena, Gianfranco De Cesaris – come fu per il concerto alla Scala del Maestro Toscanini nell’immediato dopoguerra. Avere la Direzione di Aida in forma di concerto da parte del Maestro Muti rafforza ulteriormente il significato di questa ripresa e ci colloca nell’Olimpo mondiale della lirica”.