Switch digitale per wine2wine con appuntamenti dal 21 al 24 novembre. wine2Wine exhibition, la start up di Veronafiere dedicata al settore vitivinicolo, diventa “digital” e con gli oltre 50 seminari di wine2wine business forum insieme a Operawine, si trasferisce integralmente sulla già attiva piattaforma dedicata “VeronaFiere Plus”
Un cambio necessario dopo il Dpcm emanato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri domenica 24 ottobre, che ha stabilito la cessazione di ogni attività fieristica in presenza fino al 24 novembre. I tre eventi in uno, nati per aggregare business, contenuti, incontri, formazione e idee si trasferiscono quindi online, senza però venire meno all’obiettivo di sostenere il rilancio del mercato vitivinicolo e del sistema-Italia.
Per il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani: “Abbiamo messo a punto la massima interazione possibile per un evento che, giocoforza, si è dovuto trasferire online. A ciò si aggiunge un palinsesto di contenuti e di presenze business di altissima qualità. Un evento di servizio pensato a supporto del settore, per questo ringraziamo i numerosi partner che con noi stanno scommettendo compatti per la ripartenza del vino italiano. wine2wine sarà anche in grado di colmare la distanza tra operatori da tutto il mondo, grazie a incontri b2b, webinar, workshop e all’ampliamento del palinsesto di degustazioni in remoto da Europa, Cina, Stati Uniti, Giappone e Brasile”.
Confermato il programma degli eventi comprese le anteprime di sabato 21 novembre. Ad aprire i lavori l’International summit sul tema “Il futuro del vino: visioni differenti, unica prospettiva. Scenari attuali e possibili sfide del prossimo decennio”, sponsorizzato da Unicredit, con la partecipazione di player internazionali e nazionali del settore, dei rappresentati istituzionali quali il direttore Ismea Raffaele Borriello, il presidente ICE Carlo Ferro e della ministra delle Politiche agricole Teresa Bellanova.
Nell’incontro sarà presentata una ricerca realizzata da Nomisma Wine Monitor per Osservatorio Vinitaly che fornirà i dati del mercato nell’anno più complesso di sempre e che illustrerà un’indagine condotta sulle aziende italiane per tracciare il profilo del wine business nell’era post Covid.
Nel pomeriggio OperaWine, con la presentazione da parte di Wine Spectator dei 100 top produttori 2021 e a seguire una sessione di domande e risposte. Tra i tanti appuntamenti in calendario anche la Giornata Congressuale Assoenologi 2020 di domenica 22 e la tavola rotonda di lunedì 23 novembre “Vino e grande distribuzione di fronte al cambiamento dedicata alla GDO Italiana”. Lunedì 23 e martedì 24, grande spazio all’internazionalità con 12 wine tasting riservati ai buyer esteri in collegamento con USA, Cina, Giappone, Brasile, Regno Unito, Paesi Bassi.
Oltre cinquanta le sessioni, sempre in digitale, a wine2wine business forum con una platea di settanta relatori internazionali impegnati nell’affrontare tematiche di mercato quali globalizzazione, post-COVID, nuove modalità di consumo e di acquisto, enoturismo, marketing e digitalizzazione.
Due focus speciali riguarderanno la leadership femminile e l’inclusività nella wine industry. Tra gli appuntamenti, anche il convegno sul tema “Il vino nello scenario globale che cambia: le sfide della filiera” (23 novembre) al quale prenderanno parte i vertici di Federdoc, Unione Italiana vini, Federvini, Alleanza per le cooperative, Fivi, il direttore generale di ICE, Roberto Luongo e il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani.
E mentre a Verona bisogna accontentarsi della modalità online, il grande evento si trasferisce in Cina: si chiama “Wine to Asia” la nuova esperienza fieristica dedicata ai professionisti del settore vinicolo dell’area Asia/Pacifico. La manifestazione, organizzata da Veronafiere-Vinitaly grazie alla partnership con Pacco Communication, sarà allestita presso OCT Intercontinental Hotel di Shenzhen il 20-21 novembre 2020. Due giorni di incontri, degustazioni e opportunità di networking dove produttori provenienti da tutto il mondo potranno incontrare i più importanti buyer asiatici.
Shenzhen è la terza città della Cina per importanza economica, dopo Pechino e Shanghai ed è considerata la città dell’innovazione e della comunicazione digitale, con il tasso più alto di crescita economica registrato in Cina negli ultimi vent’anni. A Shenzhen ci sono oltre 3.000 aziende importatrici di wine & spirits e nella provincia del Guangdong operano il 30% dei distributori cinesi.
E come sappiamo da anni il consumo globale di vino e alcolici è influenzato dal mercato asiatico, in particolare l’import di vino in Cina rappresenta ben l’8% di quello mondiale con un valore di 2.414.900.000 € e quindi l’importanza di questa manifestazione, soprattutto in questo momento diventa ancora più importante.