Il governo fa un primo passo verso l’estensione dell’obbligo del Green pass, ma già Draghi pensa ad un allargamento più ampio che potrebbe riguardare i lavoratori del pubblico e del privato, con un approccio che sarà probabilmente “graduale”, in più step.
Ma la Lega è già pronta a mettersi di traverso. Matteo Salvini, dopo il via libera del governo a una manciata di ordini del giorno del suo partito, dà infatti indicazione di votare sì al primo decreto legge sul Green pass, che ha disciplinato il certificato verde. Ma lo vota solo un terzo dei deputati leghisti, il che sembra far emergere una spaccatura interna non trascurabile.
Ecco cosa cambia con il nuovo Green pass: il certificato diventa obbligatorio per tutti coloro che entrano in una scuola o università (con eccezione degli studenti minorenni) e viene esteso ai lavoratori delle Rsa l’obbligo di vaccinazione che oggi già vale per medici e infermieri.
Draghi in Cdm ha tracciato la sua linea e non esclude che con il tempo il Green pass sarà obbligatorio, ma continua il confronto con sindacati e associazioni imprenditoriali. Si arriverà poi all’introduzione dell’obbligo vaccinale? Troppo presto per fare previsioni, dipenderà dalla soglia di somministrazioni (90% della popolazione è l’asticella) che si riuscirà a raggiungere nel prossimo mese.
“Non abbiamo paura di dire che l’obbligo è una opzione in campo”, dichiara il ministro della Salute Roberto Speranza. Una posizione agli antipodi di quella di Salvini, che all’obbligo si oppone strenuamente. Anche se, secondo un sondaggio di Swg, il 70% degli elettori leghisti sarebbero favorevoli e secondo una rilevazione di Eurobarometro gli italiani sono tra i più favorevoli in Europa ai vaccini (77%). “Il governo ascolti la grande maggioranza del Paese che vuole ripartire e estende il Green pass nel pubblico e nel privato”, chiede Enrico Letta.
Intanto arriva anche il sì dell’Aifa alla terza dose di vaccino, con priorità a fragili ed anziani. Per i richiami verranno utilizzati vaccini mRna, Pfizer o Moderna. Indicazioni anche sulla tempistica della terza dose: dopo “almeno 28 giorni” dalla seconda dose per quanto riguarda i soggetti fragili e dopo “almeno 6 mesi” per le altre categorie.