Il Governo riceve l’ok dal Parlamento sulla Nota di aggiornamento del Def e sullo scostamento di bilancio: al Senato la risoluzione passa con 164 sì e alla Camera con 325 voti a favore.
“Una grande prova della maggioranza”, ha detto Conte che tra i punti centrali della risoluzione ha inserito maggiori risorse per scuola e sanità. In cantiere anche la questione pensioni e per ridurre l’effetto del calo del Pil dovuto al Covid. Saranno prorogata inoltre l’Ape sociale e l’opzione donna mentre si studia l’inserimento di una norma per l’uscita anticipata con Quota 41 anche per i lavoratori ‘fragili’.
Tra gli impegni per la prossima legge di Bilancio anche il miglioramento e l’efficienza del sistema tributario, la riduzione del carico fiscale sui redditi medio bassi, la semplificazione degli adempimenti e una più stretta compliance tra contribuente ed amministrazione finanziaria. Sempre in materia fiscale, la maggioranza impegna l’esecutivo «a coordinare la riforma fiscale con l’introduzione dell’assegno unico e universale per i figli; a proseguire e rafforzare l’azione di contrasto all’evasione e all’elusione fiscale, anche mediante il potenziamento della tracciabilità dei pagamenti».
Non manca l’impegno a sostegno dell’occupazione e dei redditi dei lavoratori più colpiti dall’emergenza sanitaria da Covid-19 (turismo, spettacolo, negozi, bar e ristoranti) e per completare il finanziamento del taglio del cuneo fiscale sul lavoro dipendente. La maggioranza chiede anche di «proseguire il percorso intrapreso per l’attuazione della riforma degli ammortizzatori sociali, rafforzando e razionalizzando gli strumenti di integrazione al reddito in costanza di rapporto», prevedendo misure specifiche per il sostegno al reddito dei lavoratori e dei liberi professionisti o di altre categorie non incluse nelle tutele delle ordinarie integrazioni salariali.
Tra i vari obiettivi è stato dato anche spazio al potenziamento delle infrastrutture tecnologiche «in tutte le aree del Paese al fine di sostenere i processi di trasformazione digitale necessari a rafforzare e migliorare la competitività delle imprese, in particolare delle Pmi». Si sottolinea la necessità di «rafforzare e modernizzare le imprese, favorendone oltre che la trasformazione digitale, la patrimonializzazione, in particolare delle micro e piccole imprese, potenziando gli strumenti finanziari disponibili e promuovendone l’internazionalizzazione», senza dimenticare il lungo processo di digitalizzazione della giustizia e della scuola.
Parlando di infrastrutture si punta al «rapido riavvio dei cantieri e il completamento delle opere infrastrutturali»; alla proroga delle «misure per l’ecobonus e il sismabonus al 110 per cento oltre il 2021»; al rafforzamento degli interventi a sostegno della ripresa economica nel Mezzogiorno, a partire «dal rifinanziamento del taglio contributivo al Sud e dal potenziamento della dotazione di infrastrutture materiali e immateriali».
In chiusura un’ultima riflessione: le risoluzioni sulla Nadef sono passate a larga maggioranza sia alla Camera che al Senato, senza i temuti scossoni per le assenze dovute ai contagi o all’isolamento fiduciario dei parlamentari, che chiedono adesso a gran voce il voto a distanza, ma al potenziamento delle infrastrutture tecnologiche della politica non ci ha pensato ancora nessuno.
L.M.