“Non è tra le nostre priorità dealcolizzare l’Amarone. Ci saranno anche mercati che lo chiedono, penso agli arabi. Ma noi siamo molto distanti da questo cambiamento. Mi sembra davvero l’ennesima sciocchezza da parte dell’Unione Europea”. Christian Marchesini, presidente del consorzio della Valpolicella, usa queste parole per spiegare la ‘nuova trovata’ della Ue.
Ecco i fatti. Stando ad una nota diffusa ieri da Coldiretti, infatti, la presidenza del consiglio dei ministri dell’Unione Europea sta valutando la «dealcolazione». La proposta prevede di autorizzare nell’ambito delle pratiche enologiche l’eliminazione totale o parziale dell’alcol con la possibilità di aggiungere acqua anche nei vini a denominazione di origine. Se dovesse diventare legge, potrebbe riguardare 14 Docg, 29 Doc e 10 Igt in Veneto, ossia 10 milioni di ettolitri per un valore di export da 2,2 miliardi.
Oltre all’Amarone sarebbero coinvolti tutti i principali vini veneti: Prosecco, Soave, Lugana e Pinot grigio. “L’introduzione di queste pratiche rappresenta un grosso rischio ed un precedente che metterebbe a rischio l’identità del vino italiano e europeo – dice il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini. Questa legge rischia di compromettere la principale voce dell’export agroalimentare nazionale.
Ma ci sarebbe anche dell’altro: la Commissione Europea potrebbe introdurre «allarmi» per la salute nelle etichette delle bevande alcoliche (come è stato fatto per le sigarette) ed eliminare il vino dai programmi di promozione dei prodotti agroalimentari. “La proposta di aggiungere acqua nel vino è solo l’ultimo degli inganni autorizzati dall’Unione Europea che già consente l’aggiunta dello zucchero nei paesi del Nord Europa – si legge ancora nella nota di Coldiretti – mentre lo zuccheraggio è sempre stato vietato nei paesi del Mediterraneo e in Italia, che ha combattuto una battaglia per impedire un “trucco di cantina” e per affermare definitivamente la definizione di vino quale prodotto interamente ottenuto dall’uva. Non è più accettabile questa linea”.