Oggi pomeriggio in occasione della Giornata mondiale delle città (World cities day – Wcd) si è tenuta in diretta streaming la conferenza internazionale organizzata da International Federation for Family Development (IFFD – Federazione Internazionale per lo Sviluppo della Famiglia) per i sottoscrittori della Carta di Venezia.
Il sindaco Francesco Rucco, non potendo essere presente per altri impegni istituzionali, ha inviato, come il presidente del consiglio regionale del Veneto Roberto Ciambetti, un video messaggio con il suo discorso.
L’obiettivo della Giornata mondiale delle città, istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni unite nel dicembre 2013 , è focalizzare l’attenzione della comunità internazionale sull’urbanizzazione come questione centrale per lo sviluppo e incoraggiare la cooperazione tra i paesi per cogliere le opportunità e affrontare le sfide urbane verso lo sviluppo sostenibile.
Per l’edizione 2020 la conferenza internazionale è stata dedicata all’impatto che la pandemia da Coronavirus ha avuto sulle città del mondo e di come abbia ridisegnato la vita urbana a livello globale. In particolare era incentrata sul ruolo chiave dell’autorità locali chiamate a gestire la sfida in corso, contribuendo alla sicurezza delle persone e al sostenimento delle attività economiche, e a preparare le proprie comunità alla ripresa e al rafforzamento della resilienza.
Questi i temi che sono stati affrontati durante la Wcd per supportare i governi locali: salute (misure compatibili con la sussistenza, la sicurezza alimentare, l’accesso all’acqua e ai servizi igienici), casa (affitto e mutui, alloggi per senzatetto e strutture designate per la quarantena), sicurezza (mobilità e trasporti urbani sicuri, primo soccorso), impatto economico e ripresa (piani di risanamento fiscale locale e regionale).
“Al giorno d’oggi le amministrazioni comunali – ha detto il sindaco Rucco – sono chiamate a fornire ai propri cittadini e alle famiglie una complessa gamma di servizi. Una delle sfide che abbiamo dovuto affrontare in questi ultimi anni è stata quella di garantire un alto livello di prestazioni nonostante la mancanza di risorse e la continua trasformazione in un mondo dominato dal cosiddetto fattore V.U.C.A. (Volatilità, Incertezza, Complessità, Ambiguità)”.
E il sindaco continua: “Prendere decisioni, gestire il rischio, favorire il cambiamento erano già fattori chiave prima dello scoppio della pandemia e si sono dimostrati ancor più importanti nel gestire questa crisi. Ma soprattutto ci hanno indotto ad agire trasversalmente, affrontando i problemi da un’ottica globale e sistemica, in cui i temi sociali, culturali, economici, ambientali sono profondamente intrecciati tra di loro, analogamente a quanto avvenuto nelle nostre città durante la pandemia, quando la stretta separazione tra lo spazio del lavoro, lo spazio pubblico e quello privato a cui eravamo abituati, ha lasciato il posto alla coesistenza di diverse funzioni, nonché di diversi modi di vivere e lavorare”.
L’adesione del Comune di Vicenza risale a novembre dello scorso anno quando il sindaco Francesco Rucco ha sottoscritto a Bruxelles la Carta di Venezia sulle politiche di inclusione per lo sviluppo sostenibile di città a misura di famiglia, alla presenza del presidente del consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti e del direttore dell’International Federation for Family Development (IFFD – Federazione Internazionale per lo Sviluppo della Famiglia) Ignacio Socias.
Vicenza è stata la prima città del Veneto a sottoscrivere questo protocollo e la sottoscrizione è avvenuta proprio nel giorno del 30° anniversario della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, approvata dalle Nazioni Unite il 20 novembre 1989. Un importante passo verso lo sviluppo sostenibile delle città e delle comunità con l’obiettivo di creare e garantire le condizioni di crescita e inclusione sociale necessarie affinché ai bambini e ai ragazzi sia consentito di vivere e crescere in contesti rispettosi dei diritti e dei principi sanciti dalla Convenzione.