Un attentato ha nuovamente scosso la cittadina di Ma’Rib, nel Nord-Ovest dello Yemen. 17 i morti, tra cui una bambina; tutti civili che si trovavano nei pressi di una stazione di servizio.
La strage è l’ennesimo tassello di un’offensiva lanciata, ancora nello scorso febbraio, dai ribelli Houthi per strappare la città di Ma’Rib alle forze governative. Questa costituisce infatti l’ultima roccaforte delle forze fedeli al presidente Hadi nel Nord dello Yemen. Una sua caduta, provocherebbe un passo in avanti decisivo per la vittoria dei ribelli.
Nelle stesse ore, nella bellissima città di Sanaa, una delegazione proveniente dal vicino Oman, provava un nuovo tentativo di mediazione, volto a raggiungere una tregua le due opposte fazioni. Il sultanato dell’Oman, abile nel mantenere una posizione di dialogo fra i grandi rivali geopolitici coinvolti nel conflitto yemenita – Iran da una parte, Stati Uniti ed Arabia Saudita dall’altra – è impegnato costantemente nel cercare di spegnere le ostilità.
Mentre Washington ha duramente condannato, per bocca del suo inviato speciale Lenderking, le azioni degli Houthi, un timido spiraglio di pace sembra provenire da questo incontro tenuto a Sanaa. Speranze che il processo politico, possa almeno riprendere ad essere discusso.
Federico Kapnist