“Se venerdì prossimo verremo classificati zona arancione, e non è improbabile, spero che le scuole possano essere riaperte, che ripartano velocemente”, a dirlo il Presidente del Veneto, Luca Zaia, nella conferenza stampa di ieri nella sede regionale della Protezione Civile. Se ci sarà questo passaggio “poi dovremo essere molto attenti – ha concluso – perchè è un attimo retrocedere”.
Quindi se tornassimo davvero in zona arancione, dal lunedì successivo, il 29 marzo, riaprirebbero nella nostra regione tutte le scuole di ogni ordine e grado. Inoltre, il presidente Zaia conferma che la riapertura sarebbe confermata anche solo per i tre giorni che precedono le vacanze pasquali, che per gli studenti iniziano giovedì primo aprile.
“Ovviamente il ritorno sui banchi avverrebbe con le modalità antecedenti al passaggio in zona rossa di due settimane fa e cioè: asili, materne, elementari e medie in presenza al 100%, superiori in Dad al 50%, con la regola dell’incidenza dei 250 positivi ogni 100 mila abitanti, soglia superata la quale l’intero distretto socio sanitario di riferimento di tinge di rosso, mandando in Dad al 100% le seconde e le terze medie e le superiori”.
In Veneto contro la Dad ci sono state numerose manifestazioni, ma adesso anche psicologi e psichiatri hanno firmato documenti che attestano i gravi danni formativi, emotivi e psicologici che il protrarsi di questa situazione ha su bambini e ragazzi. A questo si aggiungono i disagi dei genitori, in particolare delle mamme, che sono costrette a destreggiarsi tra smart working e Dad.
Draghi lo ha chiarito ieri in Parlamento, la volontà politica è quella di riaprire le scuole: “È bene cominciare e pensare e a pianificare le riaperture. Noi stiamo guardando attentamente i dati sui contagi ma, se la situazione epidemiologica lo permette, cominceremo a riaprire la scuola in primis. E cominceremo a riaprire le primarie e la scuola dell’infanzia anche nelle zone rosse allo scadere delle attuali restrizioni, ovvero speriamo subito dopo Pasqua”.